Dal 2016, uno dei più grandi misteri nei circoli tecnologici è stato “Che diavolo era il sistema operativo Google Fuchsia?” Un sostituto di Linux? Una distribuzione Linux specifica di Google? La fine di Android? Alla fine abbiamo scoperto che Fuchsia non era Linux, ma potrebbe essere un sostituto di Linux in alcune situazioni. Finalmente, finalmente lo sappiamo. È, almeno nella sua prima versione, un sistema operativo Internet of Things (IoT).
Secondo 9to5Google, “Fuchsia, ora gira su veri dispositivi Made by Google, vale a dire, la prima generazione di Nest Hub”. Nest Hub è una combinazione di display intelligente e altoparlante intelligente a comando vocale. La versione che ottiene l’aggiornamento del sistema operativo, tuttavia, è il modello 2018. Il più recente Nest Hub 2021 è stato lanciato sul mercato nell’aprile 2021. I Google Nest Hub di prima generazione sono ancora disponibili.
Sappiamo che questa storia è accurata perché Petr Hosek, responsabile tecnico del team di toolchain di Google Fuchsia OS, ha annunciato su Twitter che “non spedisci un nuovo sistema operativo ogni giorno, ma oggi è quel giorno”. Hosek ha proseguito indicando la storia di 9to5Google.
I proprietari di Google Nest potrebbero non notare una minima differenza. Sebbene Google abbia iniziato ad aggiornare il Nest Hub di prima generazione, l’aggiornamento non cambierà nessuna delle sue funzionalità. Se tutto funziona bene, gli utenti ordinari non noteranno mai che esegue Fuchsia OS invece del suo sistema operativo originale basato su Linux. Google può farlo perché la sua esperienza di visualizzazione intelligente è costruita con Flutter, il suo framework universale per la creazione di interfacce utente.
Per gli sviluppatori, Google ha aperto le porte a sviluppatori di sistemi operativi Fuchsia di terze parti nel dicembre 2020. Il codice del sistema operativo Fuchsia stesso è open source con licenza Apache 2. Si potrà sviluppare e lavorare sul sistema operativo in Linux. Il sistema operativo Fuschsia è scritto in C ++, Rust e Dart con un codice precedente scritto in C.
Sotto c’è il kernel del sistema operativo Zircon. È scritto principalmente in C ++. Questo microkernel include anche un piccolo insieme di servizi, driver e librerie dello spazio utente. Questi sono usati per avviare il sistema, parlare con l’hardware, caricare i processi nello spazio utente ed eseguirli, e non molto altro. Il kernel gestisce diversi tipi di oggetti diversi. Quelle che sono direttamente accessibili tramite chiamate di sistema sono classi C ++.
Fuchsia è un sistema operativo modulare basato su oggetti. Ciò implica si sarà in grado di usarlo su dispositivi a bassa potenza e con risorse minime fino ai PC. Bisognerà semplicemente aggiungere i moduli oggetto di cui si avrà bisogno per ogni dispositivo.
Allora, dove arriverà Fuchsia OS? Ancora non lo sappiamo. Ma, per lo meno, sappiamo che giocherà un ruolo importante nei piani IoT di Google.